sabato 7 aprile 2018

SAN: seppuku sentimentale.


“Ide, ti prego, non afferrarmi  la coda, ti scongiuro!”
“Ti conosco da quando eri cucciolo Bas e il tuo atteggiamento mi suggerisce che nascondi qualcosa. Il fatto che tu stia creando una barriera psichica per celare le tue sensazioni, puzza di bruciato più delle torte di mia sorella Gwen!”
Ide soffiò sul pelo di Bastet prima che esso riuscisse a lanciarsi verso i rami di un pioppo fuori da una finestra: il felino rimase fermo a mezz’aria, vittima dell’incantesimo di immobilità lanciatogli dalla sua padrona.
A quel punto la maga gli agguantò la coda e la sua mente poté sondare quella del gatto, rivelandole ciò che esso aveva visto qualche ora prima, ovvero il suo amato Stelian assorto nel sacrificare ardendo vivo, un caprone.
Ide si sentì attanagliare lo stomaco nel vedere Stelian, l’amore della sua vita, lordarsi di uno dei peggiori crimini che un mago potesse compiere: sacrificare un essere vivente a forze oscure per accrescere il proprio potere magico.
Guardare quella sventurata creatura contorcersi tormentosamente avvolta in una fiamma nera dinanzi al proprio amato, le procurò una terribile nausea.
Si sentì stupida per aver creduto che Stelian avesse raggiunto il suo alto livello di magia senza ricorrere alla crudeltà, scendendo a patti con quelle forze che furono la disgrazia di tanti praticanti di magia perseguitati per secoli.
Il senso di tradimento e repulsione che la travolse,  la fece crollare sulle ginocchia e le lacrime cominciarono progressivamente ad sommergere il suo viso, scivolandole sul mento e stillando ad intervalli quasi regolari, sul suo seno.
Tentò di domare i singhiozzi con una mano e Bastet svincolandosi dall’incantesimo, le venne in soccorso avvoltolandosi in grembo e tentando di assimilare un po’ del dolore di Ide.
Lei lo strinse a se e Bastet  le strofinò la testa contro il mento ,dicendole: “Ide, mi dispiace tanto, ma era da troppo tempo che gli sentivo addosso la puzza della paura. Conosco quell’odore: è lo stesso che emanano le creature che vado a predare prima che le uccida. Ho voluto seguirlo ed era quasi riuscito a seminarmi, perché si è teleportato. Peccato che  per via della giornata ventosa, l’ho fiutato fino al bosco, sul letto di un fiume in secca. Ero l’unico animale nel raggio di centro metri, persino gli insetti hanno abbandonato fiori e tane per la paura.”
Migliaia di pensieri varcarono la mente della giovane, ma di una cosa era certa: tra lei e Stelian era finita. 
Per certi versi avrebbe preferito sorprenderlo con un’altra donna che vederlo smarrirsi nell’oscurità della stregoneria. Sì, perché una volta abbracciato il seducente buio del male, da maghi si diveniva stregoni.
“Ide alzati, quel bastardo sta arrivando!” disse il gatto e la maga che attendeva il fidanzato per una birra, asciugò il pianto con la collera.
Lei non attese che lui arrivasse alla porta: lo anticipò spalancandola con forza e lui inconsapevole dell’accaduto, restò rincretinito dalla spinta che ricevette sul petto.
“Qui non ci entri lurido omicida, VAI A BACIARE IL CULO DEL DEMONE CHE HAI INVOCATO!”urlò lei, tanto rossa in viso da rendere il suoi capelli un tutt’uno con la sua pelle.
“Ide ascolta,  se non fai così, ci vuole troppo tempo per ottenere…”
“…per ottenere una buona carneficina?” interruppe Bastet : “Tante vite sacrificate per assimilare poteri migliori ,un po’ come quell'odioso incantesimo che non è riuscito a vincere sul vento e sul mio olfatto di predatore. Inoltre, quando qualche sera fa eri intendo a fare il Don Giovanni sotto la doccia con Ide, ho annusato  la tua giacca percependo che la prossima vittima sarei stato io. Quanto potere si ottiene nel sacrificare l’amico fedele della tua fidanzata?”
A quel punto Ide perse completamente la calma e strillò avventadosi sull’ex ragazzo;  le sorelle che stavano assistendo alla scena, si precipitarono a dividerli.
“MOSTRO SCHIFOSO, AVRESTI UCCISO ANCHE BAS! SPERO POSSANO PRENDERSI L’ANIMA CHE TI SEI VENDUTO E STRAZIARTI PER L’ETERNITA', FIGLIO DI PUTTANA!”
In quel mentre intervenne lapidaria Caryn, la madre di Ide e rivolgendosi al ragazzo, lo liquidò severamente: “Prendi le tue ultime carabattole e svanisci. Non voglio oscuri a casa mia. Se penso che eravate ad un passo da metter su famiglia e a darmi dei nipotini, mi sento mancare le forze.”
Stelian divenne rosso in viso, ma di rabbia. La mandibola era serrata ai limiti del dolore e l’adrenalina dentro di sé, lo pervadeva avvampandolo d'odio.
“Stelianuccio, queste troie si stanno allargando troppo. Ora conosci le parole per acquisire la loro energia vitale lasciandole imputridite al suolo dopo penosissimi spasmi. Fai sapere agli altri maghi che con il grande Stelian non c’è da scherzare, uccidile tutte!”
Il suggerimento di una gelida vocina interiore , gli fece spalancare la bocca, ma prima che le corde vocali potessero articolare la prima sillaba di una formula magica, Stelian si accorse che un corvo del Magic Bureau, stava volando circolare sopra la sua testa.
“Speriamo non mi abbia pedinato!” pensò e voltando le spalle alla casa di Ide e della sua famiglia, se ne andò.
“Quel corvo non deve tornare agli uffici del Bureau, rischio la pena capitale” rifletté Stelian, per cui il ragazzo fece finta di avviarsi verso casa e di non essersi accorto di essere sorvegliato dall’uccello-spia.
La gelida voce del demone a cui si era affidato, gli propose nuovamente:  “Con una formula rendilo cieco, con l’altra cancellagli la memoria e vedrai che non passerai grane”.
E così fù, ma guadato da un elettrizzante sadismo, decise oltre a renderlo cieco,di farlo volare contro il parabrezza di un Tir uccidendolo sul colpo.
“HAHAHAHAHA,SEI UNA FORZA!” sghignazzò il demone e Stelian, permeato da uno squilibrato senso di onnipotenza, si avviò verso casa.
Un buon bicchiere di rosso e un bagno caldo, saranno  d’aiuto per architettare un buon castigo.” fu un pensiero che eccitò Stelian oltre ogni limite.
(continua)

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